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La terra dei Khālsā (2023-2024)

Nel 2024 cade il quarantennale del massacro in cui migliaia di fedeli Sikh furono vittime nella loro stessa terra d’origine, l'India.
Giugno 1984, nello stato indiano del Punjab, culla del sikhismo, l'allora primo ministro Indira Gandhi avvia un'operazione militare nota come "Blue Star" che porta alla strage di migliaia di Sikh riuniti per un'importante festività nel Tempio d'Oro di Amritsar.
La loro colpa era praticare una religione che, tra l’altro, sfida l'induismo rifiutando il radicato sistema delle caste e l’ambizione di fondare il Khalistan, la Terra dei Khālsā, (dall'ordine cavalleresco dei Sikh fondato nel 1699) nel territorio ove oggi sorge il Punjab.
L'operazione portò come rappresaglia da parte dei sikh all'assassinio, il 31 ottobre di quell'anno, del Primo Ministro Indira Gandhi.
Nel 2024 a quarant'anni dai fatti di Amristar, i moltissimi indiani di fede Sikh espatriati a seguito della profonda frattura tra i sikh e il Governo indiano, vivono seguendo la loro fede e le loro tradizioni e continuano a operare per ottenere una loro terra dove poter vivere in pace i propri valori, inconciliabili con quelli propri dell’induismo.
In Italia i Sikh contano oltre 50.000 membri. A sud di Roma, tra Anzio e Lavinio un migliaio di loro prosperano dagli anni ’80 ben integrati nella comunità locale che li ha accettati per la loro riconosciuta moralità e operosità. Molti di loro ed in particolare i più anziani proseguono nella tradizionale attività di lavoratori delle campagne; i più giovani ed in particolare quelli che hanno studiato in Italia, svolgono anche molti altri tipi di lavori. In ogni caso ognuno di loro provvede ad alimentare per quanto nelle proprie possibilità le casse della comunità per la gestione del Gurudwara, il loro Tempio, e per sostenere i membri che ne hanno bisogno.
Il Gurudwara Gobind Sar Sahib è il luogo di culto in cui i Sikh della zona si riuniscono per la preghiera e per condividere i pasti domenicali superando ogni distinzione di genere e classe sociale: ogni domenica, il loro giorno sacro, arrivano dai paesi e dalle campagne con ogni mezzo: automobili, scooter, le immancabili biciclette e naturalmente il piccolo treno regionale che unisce i paesini della zona e ferma alla stazione ferroviaria che si trova a poche centinaia di metri dal Tempio.
Il Gurudwara è anche il luogo deputato a conservare e tramandare la loro storia e le loro tradizioni culturali ai loro figli che durante la settimana frequentano la scuola dell'obbligo e la domenica la piccola scuola della comunità dedicata a instillare loro i valori, la lingua madre e soprattutto il ricordo del martirio della loro comunità.

 

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